Vorrei innanzitutto ringraziare per l’incontro e la discussione costruttiva di oggi a Stoccolma, durante la quale ci avete consegnato una copia del vostro rapporto “Wiping away the boreal”. Essity accoglie con favore il dialogo con Greenpeace e riconosce il ruolo importante della vostra organizzazione nel dibattito globale sulla biodiversità e sulla protezione di determinate aree e specie.
 
Nel corso della giornata ho avuto modo di leggere la relazione e i casi da voi analizzati. Data la grande quantità di dettagli presente nel rapporto, procederemo a un’analisi più minuziosa del contenuto con i nostri esperti interni. In questa fase preliminare, vogliamo comunque esprimere il nostro punto vista attraverso i commenti riportati di seguito.
 
Essity è una convinta sostenitrice della Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite. Attraverso consultazioni nazionali e con la nostra adesione a diverse associazioni di categoria, abbiamo partecipato attivamente al processo che ha portato alla definizione nel 2010 degli obiettivi di Aichi per la tutela della biodiversità. È nostra intenzione continuare a contribuire a questa iniziativa.
Come voi riconosciamo che, mentre il sistema cresce globalmente, la certificazione FSC deve rispondere alla sfida di mantenere gli standard fissati. In quanto azienda internazionale, Essity considera la credibilità delle certificazioni come uno strumento importante per garantire l’applicazione globale dei suddetti standard. Gli Intact Forest Landscapes (IFL) sono un buon esempio in proposito, ma altro lavoro è necessario affinché vengano completamente integrati nel sistema FSC. Crediamo fermamente che, per un cambiamento significativo e credibile, sia necessario lavorare dall’interno del sistema FSC per portare avanti su scala globale la protezione e una gestione sostenibile delle foreste.
Apprezziamo il fatto che Greenpeace abbia preso in considerazione e analizzato la nostra politica di approvvigionamento delle fibre di legno. Abbiamo preso nota delle critiche che ci sono state mosse riguardo alle modalità di implementazione della nostra politica. La nostra politica di approvvigionamento delle fibre e le relative pratiche di implementazione sono state ripetutamente esaminate da altre organizzazioni e istituzioni internazionali, come WWF e CPD, e siamo stati elogiati per i contributi resi a favore della biodiversità come anche per la superiore trasparenza riguardo all’impatto ecologico dei nostri prodotti. Ci auspichiamo di poter approfondire presto ulteriormente la questione con voi.
Essity (in passato SCA Hygiene Products AB) è da decenni un membro attivo di FSC International nonché una convinta sostenitrice dello schema di certificazione dell’FSC. Essere membro dell’FSC significa sostenerne e salvaguardarne i principi, tra cui la tutela della biodiversità, la conservazione delle foreste e il rispetto dei diritti delle popolazioni indigene. Utilizzando fibre di legno certificate dall’FSC, come avviene in Svezia, si garantisce la provenienza della cellulosa da superfici forestali produttive gestite responsabilmente. I nostri fornitori in Svezia e Finlandia sono tutti proprietari di aree produttive controllate o certificate dall’FSC. Queste foreste non devono pertanto far parte di aree incluse in piani di protezione formali dalle autorità locali o nazionali né classificati come tali.
Accogliamo con favore qualsiasi discussione che sia finalizzata al miglioramento dell’FSC in Scandinavia e in altre parti del mondo come la Russia, dove Greenpeace ed Essity stanno già esaminando un caso importante. Siamo felici di poter continuare questo dialogo all’interno dell’organizzazione, che riteniamo la sede più pertinente per dibattere su come garantire il mantenimento e lo sviluppo degli elevati standard dell’FSC. Gradiremmo anche che Greenpeace partecipasse attivamente alla suddetta discussione in Scandinavia, magari collaborando con le rappresentanze locali dell’FSC di Svezia e Finlandia.
Sembra che ci sia un equivoco nel rapporto riguardo alla classificazione fatta dall’Agenzia per la protezione ambientale (Environmental Protection Agency [EPA]) e dall’Autorità per la tutela delle foreste della Svezia circa i paesaggi forestali ad alto valore (High Value Forest Landscapes [HVFL] o “värdetrakter”). Gli HVFL sono usati come modello teorico dalle autorità e non vengono applicati in alcun contesto normativo o legale né in Svezia né altrove. Crediamo quindi che la conclusione del rapporto, secondo cui SCA e altri proprietari di foreste svedesi effettuerebbero operazioni di disboscamento in “ambienti forestali cruciali della regione delle foreste boreali inclusi in piani di protezione formali” dalle autorità svedesi, sia errata. Il rapporto del governo cui si riferisce Greenpeace contiene proposte riguardanti aree generiche ricavate dalle mappe e non da attività di inventario o osservazioni documentate del territorio. Le aree in questione potrebbero ospitare foreste di elevato valore in termini di biodiversità oppure specie suscettibili di protezione. Le stesse autorità hanno confermato che gli HVFL non hanno alcun nesso formale con il quadro normativo e gli ordinamenti che definiscono le aree che, secondo le autorità nazionali o locali, devono essere obbligatoriamente inserite in piani di protezione formale. Consigliamo a Greenpeace di contattare l’EPA svedese e il sig. Claes Svedlindh, responsabile del Dipartimento per la conservazione naturale, all’indirizzo Claes.Svedlindh@Naturvardsverket.se per ottenere maggiori informazioni sul ruolo degli HVFL nell’ambito delle politiche forestali locali. Svedlindh ha confermato a Essity di essere assolutamente disponibile a rispondere a qualsiasi domanda che gli si volesse porre in merito agli HVFL e al motivo dell’inclusione delle suddette mappe nel rapporto del governo.
La protezione dei mezzi di sussistenza dei Sami costituisce la base della legislazione svedese e finlandese per quanto riguarda i diritti delle popolazioni indigene. Riteniamo che, qualora realmente perpetrata, qualsiasi violazione di questi diritti da parte dei nostri fornitori sarebbe giunta direttamente alla nostra attenzione e gradiremmo sapere di più riguardo le informazioni pervenute a Greenpeace su questo argomento.  Poiché, inoltre, non abbiamo visto esempi o relazioni che attestano che i nostri fornitori sono responsabili o quanto meno coinvolti in alcuna violazione del quadro normativo della UE in materia di specie rare (come il lupo, la lince e diversi pipistrelli), cioè la Direttiva Habitat, gradiremmo ricevere le informazioni specifiche presumibilmente in possesso di Greenpeace.
Essity sarebbe onorata di poter organizzare un nuovo incontro con Greenpeace, presso la propria sede di Stoccolma, per discutere dei contenuti e delle conclusioni del rapporto in questione. A tale scopo ci permettiamo di suggerire una delle seguenti date:
 
16, 17, 24, 25, 26 ottobre
 
Cordiali saluti
 
Kersti Strandqvist
Vicepresidente per la sostenibilità del Gruppo